Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/318

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310 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

farne una figura matematica: ed in questo cerchio grande noterò il polo P, e in questi due cerchi più bassi noterò due stelle vedute da un punto in Terra, che sia A, e le due stelle sieno queste B, C, vedute per la medesima linea ABC incontro a una stella fissa D; camminando poi in Terra sino al termine E, le due stelle mi appariranno separate dalla fissa D e avvicinatesi al polo P, e più la più bassa B, che mi apparirà in G, e manco la C, che apparirà in F; ma la fissa D averà mantenuta  1 la medesima lontananza dal polo.

Salv. Veggo che voi intendete benissimo. Credo che voi comprendiate ancora, come, per esser la stella B più bassa della C, l’angolo che vien costituito da i raggi della vista che partendosi da i due luoghi A, E si congiungono in C, cioè quest’angolo A C E, è più stretto, o vogliam dir più acuto, dell’angolo costituito in B da i raggi A B, E B.

Simp. Si vede al senso benissimo.

Salv. Ed anco, per esser la Terra piccolissima e quasi insensibile rispetto al firmamento, ed in conseguenza  2 per esser brevissimo lo spazio A E, che si può camminare in Terra, in comparazion dell’immensa lunghezza delle linee E G, E F da Terra sino al firmamento, venite a intendere che la stella C si potrebbe alzare e allontanar tanto e tanto dalla Terra, che l’angolo costituito in essa da i raggi che partono da i medesimi punti A, E divenisse acutissimo e come assolutamente insensibile e nullo.

Simp. E questo ancora intendo io perfettamente.

Salv. Ora sappiate, signor Simplicio, che gli astronomi e matematici hanno trovate regole infallibili per via di geometria e d’aritmetica  3, da potere, mercé della quantità di questi angoli B, C e delle loro differenze, congiugnendovi la notizia della distanza de i due luoghi A, E, ritrovare a un palmo la lontananza delle cose sublimi  4, tuttavolta però che detta distanza e detti angoli siano presi giusti.

Simp. Talchè, se le regole dependenti dalla geometria e dall’aritmetica son giuste, tutte le fallacie ed errori che s’incontrassero nel volere investigar tali altezze di stelle nuove o di comete o di altro, convien che dependano  5 dalla distanza A E e da gli angoli B, C, non

  1. arà mantenuta
  2. in consequenza. E così, nell’autografo, a pag. 312, lin. 9 e 33, ecc.
  3. La stampa: ed aritmetica; ma l’autografo: e d’aritmetica.
  4. subblimi
  5. dependino