Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/357

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giornata terza. 349

cipio, e posto, in grazia d’Aristotile, che il mondo (della grandezza del quale non abbiamo sensata notizia oltre alle stelle fisse), come quello che è di figura sferica e circolarmente si muove, abbia necessariamente, e rispetto alla figura e rispetto al moto, un centro, ed essendo noi oltre a ciò sicuri che dentro alla sfera stellata sono molti orbi, l’uno dentro all’altro, con loro stelle, che pur circolarmente si muovono, si cerca quel che sia più ragionevol credere e dire, che questi orbi contenuti si muovano intorno all’istesso centro del mondo, o pure intorno ad altro assai lontano da quello. Dite ora, signor Simplicio, il parer vostro circa questo particolare.

Simp. Quando noi potessimo fermarci sopra questo solo presupposto, e che fussimo sicuri di non poter incontrar qualche altra cosa [Pìù conveniente che il contenente e il contenuto si muovano intorno all'istesso centro, che sopra diversi.]che ci disturbasse, io direi che molto più ragionevol fusse il dire che il continente e le parti contenute si movesser tutte circa un comun centro, che sopra diversi.

Salv. [Se il centro dei mondo è l'istesso che quello intorno ai quale si muovono i pianeti,ìl Sole, e non la Terra, è collocato in esso.]Ora, quando sia vero che ’l centro del mondo sia l’istesso che quello intorno al quale si muovono gli orbi de i corpi mondani, cioè de’ pianeti, certissima cosa è che non la Terra, ma più tosto il Sole, si trova collocato nel centro del mondo; talchè, quanto a questa prima semplice e generale apprensione, il luogo di mezo è del Sole, e la Terra si trova tanto remota dal centro, quanto dall’istesso Sole.

Simp. Ma da che argumentate voi che non la Terra, ma il Sole, sia nel centro delle conversioni de’ pianeti?

Salv. [Osservazioni dalle quali si raccoglie, il Soie, e non ìa Terra, esser nel centro delle revoiuzioni celesti.]Concludesi da evidentissime, e perciò necessariamente concludenti, osservazioni; delle quali le più palpabili, per escluder la Terra da cotal centro e collocarvi il Sole, sono il ritrovarsi tutti i pianeti ora più vicini ed ora più lontani dalla Terra, con differenze tanto grandi, che, verbigrazia, Venere lontanissima si trova sei volte più remota da noi che quando ell’è vicinissima, e Marte si inalza quasi otto volte più in uno che in un altro stato. Vedete intanto se Aristotile s’ingannò di qualche poco in creder che e’ fussero sempre egualmente remoti da noi.

Simp. Quali poi sono gl’indizii che i movimenti loro sieno intorno al Sole?

Salv. Si argomenta ne i tre pianeti superiori, Marte Giove e Saturno, dal trovarsi sempre vicinissimi alla Terra quando sono all’opposizion del Sole, e lontanissimi quando sono verso la congiunzione;