Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/469

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giornata quarta. 461

altre volte, secondo che i due medesimi principii nè del tutto si contrarieranno nè del tutto andranno uniformi, si faranno altre mutazioni circa l’accrescimento e diminuzion de’ flussi e reflussi. Può anco accadere che due mari assai grandi e comunicanti per qualche angusto canale s’incontrino ad aver, mediante la mistione de i due principii di moto, l’uno causa di flusso nel tempo che l’altro abbia causa di movimento contrario; nel qual caso nel canale dove essi mari comunicano, si fanno agitazioni straordinarie, con movimenti opposti e vortici e bollimenti pericolosissimi, de i quali se ne hanno continue relazioni ed esperienze in fatto. Da tali discordi movimenti, dependenti non solamente dalle diverse positure e lunghezze, ma grandemente ancora dalle diverse profondità de i mari comunicanti, nasceranno in alcuni tempi varie commozioni nell’acque, sregolate ed inosservabili, le ragioni delle quali hanno assai perturbato e tuttavia perturbano i marinari, mentre le incontrano senza vedere che nè impeto di venti o altra grave alterazion dell’aria ne possa esser cagione. Della qual perturbazion d’aria debbiamo in altri accidenti far gran conto, e prenderla come terza cagione ed accidentaria, potente a grandemente alterare l’osservazione de gli effetti dependenti dalle primarie e più essenziali cagioni. E non è dubbio che continuando a soffiar venti impetuosi, per esempio, da levante, sosterranno l’acque, proibendoli il reflusso, onde, sopraggiugnendo all’ore determinate la seconda replica, e poi la terza, del flusso, rigonfieranno molto; e così, sostenute per alcuni giorni dalla forza del vento, si alzano più del solito, facendo straordinarie inondazioni.

[Causa per la quale in alcuni canali angusti si vede l'acqua del mare correr sempre per il medesimo verso.]Dobbiamo ancora (e sarà come il settimo problema) avere avvertenza d’un’altra cagione di movimento, dependente dalla copia grande dell’acque de i fiumi che vanno a scaricarsi ne’ mari non molto vasti: dove ne i canali o bosfori che con tali mari comunicano, l’acqua si vede scorrer sempre per l’istesso verso, come accade nel Bosforo Tracio sotto Costantinopoli, dove l’acqua scorre sempre dal Mar Negro verso la Propontide. Imperocchè in esso Mar Negro, per la sua brevità, di poca efficacia sono le cause principali del flusso e reflusso; ma all’incontro, scaricandosi in esso grandissimi fiumi, nel dover passare e sgorgar tanto profluvio d’acque per lo stretto, quivi il corso è assai notabile e sempre verso mezo giorno. Dove, di più, deviamo avvertire che tale stretto e canale, benchè assai angusto, non