Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/476

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468 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

il moto dell’aura, che perpetuamente spira da levante; e questo si fa più sentire nelle parti sottoposte all’equinoziale e dentro a i tropici, dove il moto del cielo è più veloce. E sì come tal movimento celeste è potente a portar seco tutta l’aria libera, così possiamo molto ragionevolmente Moto dell-acqua de- pendente dal moto del cielo.dire che contribuisca il medesimo moto all’acqua mobile, per esser fluida e non attaccata all’immobilità della Terra; e tanto più possiamo noi ciò affermare con confidenza, quanto, per vostra confessione, tal movimento deve esser pochissimo, rispetto alla causa sua efficiente, la quale, circondando in un giorno naturale tutto ’l globo terrestre, passa molte centinaia di miglia per ora, e massime verso l’equinoziale, dove che nelle correnti del mare aperto è di pochissime miglia per ora. E così le navigazioni verso occidente verranno ad esser comode e spedite non solamente mercé dell’aura perpetua orientale, ma del corso ancora dell’acque; dal qual corso Fiusso e reflusso può dependere dl movi- mento diurno del cielo.potrà anco per avventura procedere il flusso e reflusso, mediante le diverse posture de i lidi terrestri, ne i quali andando a percuoter l’acqua, può anco ritornare in dietro con movimento contrario, sì come l’esperienza ci mostra del corso de i fiumi; che secondo che l’acqua, nella disegualità delle rive, incontra qualche parte che sporga in fuori o che di sotto faccia qualche seno, qui l’acqua si raggira, e si vede notabilmente ritornare in dietro. Per questo mi pare che de i medesimi effetti da i quali voi argomentate la mobilità della Terra, e la medesima adducete per cagione di quelli, si possa allegar causa concludente abbastanza, ritenendo la Terra stabile e restituendo la mobilità al cielo.

Salv. Non si può negare che il vostro discorso non sia ingegnoso ed abbia assai del probabile; dico però, probabile in apparenza, ma non già in esistenza e realtà. Egli ha due parti: nella prima rende ragione del moto continuo dell’aura orientale, ed anco di un simil moto nell’acqua; nella seconda vuol anco dal medesimo fonte attigner la causa del flusso e reflusso. Pìù probabilmente si rende ragione del moto continuo del- l'ria e dell'acqua far la Terra mobile, che con farla stabile.La prima parte ha (come ho detto) qualche sembianza di probabilità, ma però sommamente minore di quella che noi prendiamo dal moto terrestre; la seconda è del tutto non solo improbabile, ma assolutamente impossibile e falsa. E venendo alla prima, dove si dice che ’l concavo lunare rapisce l’elemento del fuoco e tutta l’aria sino alla sommità delle più alte montagne, dico, prima, che è dubbio se ci sia l’elemento del fuoco; ma posto che ci