Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/652

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644 esercitazioni filosofiche


detto, perchè non hanno la penetrazione, da cui restino (per un certo modo d’intendere) quasi occultati. Ma torse mi dirà alcuno, quali trasparenze si generino, ed in qual maniera, in un argento, in uno acciaio, o altrove, dall’esser bruniti? Dico che da quella confricazione si fa una disposizione più atta alla penetrazione del lume, e questo basta; essendo esso lume un accidente meraviglioso, di attività indicibile, onde, con modo difficilissimo da intendersi, penetra i corpi lucidi, ancorchè durissimi, e da loro si riflette, purchè s’incontri in opaco terminante.

11. De i due dubbi proposti, il primo non porta controversia, anzi conferma la mia posizione dell’apparir per raggi retti il corpo luminoso etc.

12. Già che per questa causa volete che apparisca maggior lume, onde (aggiungo) non per le molte superficiette, ed eccovi un altro punto di incostanza ne i vostri detti.

13. All aggiunta dico, che in un corpo piccolo dominato o risguardato totalmente da un luminoso grandissimo, non possono cadere coteste differenze, o non possono esser sensibili; conciosia che la nostra vista in fondamento materiale organico ricerca l’oggetto con proporzione di quantità conforme. Che poi non si vedessero oscurità di valli over ombre di montagne fraposte, perchè direttamente sono rimirate dal Sole, ed ovunque esso così rimira é illuminato, e non vi può esser ombra di sorte alcuna, vi rispondo che nè men questa è posizione evidente;ì conciosia che, quantunque il Solo risguardi direttamente tutto il disco della Luna, l’inegualità nondimeno delle sue parti (come asserite voi) e la loro obliquità si oppone a i diretti raggi del Soie, e fa ombra all’altre parti, e questa potrebbe vedersi, come il Sole, all’ora che più direttamente risguarda in qualche monte ineguale e ripieno di valli e di boschi, produce ombre diverse fra i colli, fra gli alberi, fra ì rami, fra gli edificii, se però tutte le loro parti non fussero a linea direttissima rivolte verso la faccia del Sole, che è cosa ridicola da pensare; e se pur a qualche ora ciò potesse accadere, indi a poco, con la declinazion del Sole, si vedrebbono pur l’ombre: ed in questa maniera accaderebbe nel disco lunare, ed in varie parti di essa. E così non doveate assolutamente affirmare, nel plenilunio non apparir quest’ombre; oltre che, avendole voi vedute col vostro telescopio, si vedono certo, se non diceste averle viste all’oscuro, o in una parte solo di essa. Anzi che non stimo maggior ragione veder in parte o in tutto illuminata la Luna, correndo per ogni parte di essa illuminata la medesima causa, di esser (dico) vista dal Sole, ed ove egli rimira non si trova ombra: a tal che torno ad inferire, o che voi mai avete visto ombra alcuna nella Luna; o la vedeste nelle sue parti non illuminate, ove è impossibile di vedersi, eccetto che la confusa indistinta di sè medesima per mancamento dell’aspetto del Sole; o finalmente, che ella non abbia parti ineguali, anfrattuose, merlate etc.

14. Al secondo dubbio, lascierei volentieri rispondere a ciascuno che sia ver-