Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/676

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668 esercitazioni filosofiche


ragion di Aristotile: or vedete quanto sete lontano dal scioglierla, che, volendo scioglierla, la confirmate! Quel che aggiungete, che le parti non possono aver questo moto circolare, perchè non hanno la figura circolare che a tal moto si ricercapostille 1, sarebbe a proposito se si parlasse di corpi che hanno necessariamente determinata figura, come (secondo noi) sono i celesti, gli animali e le piante; ma di quelli i quali tale figura non hanno, la vostra considerazione è fallace: e tale appunto è la Terra, con gli altri elementi e molt’altre cose naturali ancora. Mi dichiaro. Si dicono corpi similari e senza determinata figura quei che in tutte le lor parti sono simili in ogni conto di qual si voglia condizione ed accidenti, che possono salvarsi sotto ogni figura, tanto circolare, quanto longa, quadrata, piramidale etc., senza punto scemarsi nè patir in cosa alcuna delle lor dovute naturalezze, anco minime; le parti de’ quali ritengono la natura commune, ed il nome parimente, del suo tutto. Così ciascuna parte della Terra si chiama Terra ed ha tutte le condizioni dovute alla Terra, in mole o grande o piccola, in figura tonda o quadrata il medesimo dico dell’aria etc. Or questi, come non si prefiggono alcuna figura, ma sotto qualsivoglia possono con integrità pienissima conservarsi, così sotto ciascuna hanno il lor primo effetto della natura, cioè il moto; e per conseguente, se il circolare fusse naturale alla Terra, come la totale natura di essa si contiene in ciascuna delle sue parti, senza altra determinata figura, così vi si includerebbe anco il moto circolare: il che vedendosi falso ed impossibile, bisogna concludere che il moto circolare non gli convenga, o pure che ella non sia corpo similare; ed essendo questo falsissimo, sarà vero il suo disgiunto, cioè che il moto circolare non li convenga. Solo dunque i corpi che hanno certa immutabile figura, non hanno il moto senza la totalità di quella; ma quei che indeterminati sono, in ogni parte il lor natural moto ritengono, e così lo dovrebbe ritener la Terra nelle sue parti. Ma se alcun mi dicesse che anco la Terra ha la sua figura determinata sferica, e necessariamente, come vuole anco Aristotile (ipsam autem figuram habere sphaericam, nccessarium est, dice egli nel secondo del Cielo, al testo 104), rispondo che ella ha questa figura di fatto e di necessità suppostale, non di necessità di natura, come il medesimo filosofo soggiungendo dichiara che in tal figura ella si riduce per tender al centro per linee più brevi, onde tal forma prende per questo effetto, come gli altri corpi similari per altre esterne cagioni. Quanto all’altro modo di moversi le parti della Terra circolarmente unite col tutto, sarebbe non solo non impossibile, ma necessario, dato che ella di questo moto si movesse; ma noi abbiam provato di no, dalla uniformità delle parti con i lor corpi similari: a voi tocca a provar l’opposito. Mentre fate instanza dicendo: «Se quel ch’è violento non può esser eterno, pe ’l converso quel che non può esser eterno non potrà esser naturale», vi rispondo che la conversione vostra non vale, già che

  1. e quando, capo grosso, ho io mai detto tal cosa?