Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/84

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76 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

tagora [Pittagora fece l'ecatumbe per una dimostrazion geometrica ritrovata.]gran tempo avanti che e’ ritrovasse la dimostrazione per la quale fece l’ecatumbe, si era assicurato che ’l quadrato del lato opposto all’angolo retto nel triangolo rettangolo era eguale a i quadrati de gli altri due lati; e la certezza della conclusione aiuta non poco al ritrovamento della dimostrazione, intendendo sempre nelle scienze demostrative. Ma fusse il progresso di Aristotile in qualsivoglia modo, sì che il discorso a priori precedesse il senso a posteriori, o per l’opposito, assai è che il medesimo Aristotile antepone (come piú volte s’è detto) l’esperienze sensate a tutti i discorsi; oltre che, quanto a i discorsi a priori, già si è esaminato quanta sia la forza loro. Or, tornando alla materia, dico che le cose scoperte ne i cieli a i tempi nostri sono e sono state tali, che posson dare intera soddisfazione a tutti i filosofi: imperocchè e ne i corpi particolari e nell’universale espansione del cielo si son visti e si veggono tuttavia accidenti simili a quelli che tra di noi chiamiamo generazioni e corruzioni, essendo che da astronomi eccellenti sono state osservate molte comete generate e disfatte in parti piú alte dell’orbe lunare, oltre alle due stelle nuove [Stelle nuove apparite in cielo.]dell’anno 1572 e del 1604, senza veruna contradizione altissime sopra tutti i pianeti; ed in faccia dell’istesso Sole si veggono, mercé del telescopio, [Macchie che si generano e dissolvono in faccia del Sole.]produrre e dissolvere materie dense ed oscure in sembianza molto simili alle nugole intorno alla Terra, e molte di queste sono così vaste, che superano di gran lunga non solo il sino Mediterraneo, [ Macchie solari maggiori di tutta l'Asia ed Affrica Affrica.]ma tutta l’Affrica e l’Asia ancora. Ora, quando Aristotile vedesse queste cose, che credete voi, signor Simplicio, ch’e’ dicesse e facesse?.

Simp. Io non so quello che si facesse nè dicesse Aristotile, che era padrone delle scienze, ma so bene in parte quello che fanno e dicono, e che conviene che facciano e dicano i suoi seguaci, per non rimaner senza guida senza scorta e senza capo nella filosofia. Quanto alle comete, non son eglino restati convinti quei moderni astronomi, che le volevano far celesti, dall’Antiticone, [Astronomi convinti dall’Antiticone.]e convinti con le loro medesime armi, dico per via di paralassi e di calcoli rigirati in cento modi, concludendo finalmente a favor d’Aristotile che tutte sono elementari? e spiantato questo, che era quanto fondamento avevano i seguaci delle novità, che altro piú resta loro per sostenersi in piedi?

Salv. Con flemma, signor Simplicio. Cotesto moderno autore che cosa dice egli delle stelle nuove del 72 e del 604 e delle macchie solari?