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e del Presbiterio; e l’Albrizzi Bergamasco quegli del sottoinsù nella Cupola, e quegli ne’ pennacchi della medesima. Innoltrandoci quinci alla volta del Prato incontreremo a sinistra la Chiesa di

S. LUCIA.


L.


A

Nticamente di S. Agata, tenuta da Monache Umiliate, finchè sottomesse queste all’Ordinario nel 1566. e sostituite loro le Monache Dominicane di S. Lucia Vecchia fuori delle mura della Città nel 1586. della prefata Chiesa di S. Agata, e di quella dello Spedale di S. Antonio di Prato, ne fu formata una sola, col titolo di S. Lucia, ed Agata: conservandosi tuttavìa la Chiesa nella sua antica bruttura con tre Altari. Al primo che è allato alla Porta laterale, vedesi una buona Pittura del Zucchi, rappresentante la B. V. col Figliuoletto, e sotto S. Bernardo, e S. Caterina da Siena. L’Altare opposto è adorno di una Tavola di squisitissimo gusto, tanto rispetto al disegno, quanto alla tinta. Non è palese l’Artefice; ma dalla maniera pastosa e nobile sembrerebbe di Daniel Crespi. Contiene la Madonna col Bambino, e sotto S. Domenico col cane a piede, tenente in bocca la fiaccola, e Santa Agnese. Sopra l’Altare havvi una graziosissima Madonnina allattante il Bambino, dipinta dal Cariani. Delle due SS. Vergini laterali, quella in cornu Evangelii, è di Francesco Talpino; l’opposta, di Giacomo Cotta. Il Fresco nel fianco della Cappella, esprimente la Visitazione di S. Elisabetta, è