Pagina:Le poesie di Catullo.djvu/31

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trad. da Mario Rapisardi 31


O buon Veranio, Fabullo amato,
     Codesto sudicio v’ha ben conciato?

5Che fate? ditemi, avete mai
     Fame e intemperie patito assai?

Sta nelle tavole scritta a guadagno
     La spesa? O misero, e anch’io mi lagno,

Però che al sèguito di Memmio ascritto,
     10Mi fu lo scapito dato a profitto.

“O Memmio, a comodo tuo, qual conviene,
     M’hai questo manico ciurlato bene!"

Un caso simile è il vostro, e v’ha
     Un giudeo sordido pasciuto. Or va’,

15Ti sdruscia a’ nobili! Via col malanno,
     Di Remo e Romolo vergogna e danno!


29

Chi potrà mai veder, chi mai succhiarsela,
     Fuor che un mangione, un biscazziere, un sudicio,
     Che un Mamurra abbia quanto pria la Gallia
     Chiomata aveasi e l’ultima Britannia?