Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
100 | POESIE RELIGIOSE |
II.
“Nè se inferrato a questa roccia in queste
Spire sotto un’ignota ira mi fiacco,
Mentre al suon delle mie voci moleste
Fugge sbeffando il popolo vigliacco.
Nè se gli odj selvaggi e le tempeste
Tutte scateni sul mio corpo stracco,
O Natura, avverrà che le funeste
Dimande io cessi rassegnato e fiacco.
Cadrò, d’un cieco nume ostia feroce
Cadrò, ma sin nell’are tue più cupe
T’incalzerà il mio sguardo e la mia voce.„
Così con destinato animo piange
Per l’alta notte. Alla nettunia rupe
Con fragor di cachinni il mar si frange.