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Pagina:Le poesie religiose.djvu/180

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174 POESIE RELIGIOSE


Dietro, un immane colosso ch’agita
               Cieco il flagel sanguineo,
E su’ morti ulula ghignando: urrà;
Dinanzi, aperte le immense fauci,
               Misterioso baratro,
L’inesorabile Siberia sta.

Ma nel diverso martirio, indomito
               Scava il ruteno Encelado,
Scava dell’orrido colosso il piè;
Scoppia il feroce pensier di Bàkounin,
               E fiammeggiando all’aere
Pasce il venefico sangue de’ re.

Avanti, o invitta stirpe: a’ patiboli
               Ridon le maschie vergini,
Sognano i martiri dentro l’avel;
Ecco, alla nova gloria rinascono;
               Ecco, vermigli dèmoni,
Gl’inni di Rileif squillano al ciel.

Son tue, gagliarda stirpe, le floride
               Speranze e la selvatica
Possa ed all’opere l’audacia ugual;
Tue son l’ebbrezze sante, tue l’epiche
               Pugne e fra gli ardui studii
Le febbri indocili dell’Ideal.