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Pagina:Le prose e poesie campestri....djvu/113

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le prose 97

Lucentemque globum Lunæ, Titaniaque astra
Spiritus intus alit.

virgilio. Æneid. lib. vi


Mentre i miei concittadini si stanno seduti ad una scenica rappresentazione, io godo d’altro spettacolo: di quello d’una notte serena e tranquilla. Conviene, a ben goderne, esser nell’aperto d’una taciturna campagna. Che beltà! che magnificenza nel cielo! Qual ricchezza, qual lusso e pompa di maraviglie sotto l’apparenza d’innumerabili diamanti, che fiammeggiano attaccati alla celeste volta! E quanto non è soave questa universal quiete, quanto non è eloquente questo silenzio della natura, che dorme! La notte ha un certo che di sublime insieme e di dolce, ch’è un vero incanto dell’anima; la quale, non so se più amante di ciò che la colpisce, o

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