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forza, di colorito e armonia, che è come dire il fiore, la quintessenza del pensare e dello scrivere su qualunque soggetto; chi potrà credere, che far non debba assaissimo alla coltura più squisita, all’ornamento, e alla perfezione così del cuore, come dello spirito?

Nondimeno voglio anch’io star contento a quella definizione, secondo la quale è la poesia un’arte di verseggiare per fin di diletto. Ma un’arte, che parla, e si serve parlando di quanto ha di più possente e più vittorioso la lingua dell’uomo, può ella essere indifferente mai? Sarà di vantaggio, o di nocumento secondo il modo del maneggiarla, come avviene di quelle arti ancora, che diconsi utili, anzi come d’ogni cosa nel Mondo.

La definizion sopraddetta piacemi anche per questo, che mi par sola terminare senz’altri argomenti quella celebre questione, se possa essere poesia senza verso. Non direm poesia il Telemaco? Nol diremo, perchè la