Pagina:Le rime di Lorenzo Stecchetti.djvu/393

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adjecta 361

DE PROFUNDIS



     Poveri morti miei, che mi chiamate
con voi dalla remota oscurità,
vorrei vivere ancor poche giornate
4per questi figli e poi venir costà.

     Il mio santo dover sarà compiuto
quando il nido potranno abbandonar,
quando nel dì dell’ultimo saluto
8tranquillamente li potrò baciar.

     Allora, oh allora chiuderò contento
gli occhi che il sol non rivedranno più
e il capo piegherò senza un lamento
12per questa vita che crudel mi fu.

     Poveri morti, e voi m’accoglierete
come il figlio lontan che ritornò;
quel che avviene quassù domanderete
16e come in sogno io vi risponderò.