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postvma. 27

IX.


     Come il ricordo vago e mal distinto
D’una speranza giovanil caduta,
Come il ricordo d’un affetto estinto
Nel mio vano sognar tu sei venuta

     E m’hai messo nel sangue un novo
Che scalda il cor tediato e lo trasmuta;
Sul mio cammin la speme hai risospinto,
La tentatrice ch’io credei perduta.

     L’anima mia così lascia la stolta
Piuma dove ingrassò ne’ sonni tardi
E attenta il suono de’ tuoi passi ascolta.

     Lasciar per te potrebbe i suoi codardi
Ozi ed amar la vita un’altra volta,
Ma tu le passi accanto e non la guardi.