Pagina:Le rime di M. Francesco Petrarca I.djvu/56

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DEL PETRARCA . lvii

averla primo pubblicata1 nel 1549. in cui la diede alle stampe, indrizzandola a Pietro Calbo, gentiluomo nobilissimo Veneziano. Gli argomenti incontrastabili, che ci hanno indotti a darne questo giudizio, sono moltissimi; e tra questi primieramente lo stile, che nulla ha del Fiorentino, e nulla della purità del secolo del 1300. in cui e vivuto Sennuccio. Secondariamente il vedere, che ella si fa scritta dal detto Sennuccio al Magnifico Can della Scala, Signor di Verona, il quale era già morto sin dal 1329. dovechè la lettera doverebbe esser data nel 1341. in cui Mastino ed Alberto della Scala signoreggiavano la città di Verona. In terzo luogo vi si ricordano per entro le Stanze volgari di Filoteo Viridario Bolognese, cioè a dire di Gio. Filoteo Achillini, autore del Viridario in ottava rima, stampato in Bologna nel 1513. nel qual tempo il detto Filoteo per l’appunto fioriva. Osserviamo in quatro e ultimo luogo, che quivi verso il fine della lettera si dice, che messer Cino da Pistoja si era tolto a fare in versi la descrizione di questo trionfo del Petrarca; ma come ciò poteva far Messer Cino, che cinque anni prima, cioè a dire nel 1336. era già passato di vita?

Gli anni seguenti furono da lui consumati in continui viaggi. In Parma, dove fu Arcidiacono della Cattedrale (avendo egli seguitato l’abito, e la professione Ecclesiastica, senza però mai obbligarsi all’ordine del Sacerdozio) fu molto onorato dai Signori di Correggio; e moltissimo in Nappoli, prima dal Re Roberto, e poi dalla Regina Giovanna, dalla quale Cappellano Regio fu dichiarato. Essendo in

  1. Pad. per Jacopo Fabriano, 1540.