Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/136

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andò alla passeggiata a S. Giovanni la notte del 24 giugno 1861, ornato al petto di un buquet a tre colori; e la sera che accadde il fatto del Lucatelli avea ricevuto in dono da Costanza Diotallevi un bucchè di fiori finti tre colori e dal Gioia il ritratto di Vittorio Emanuele, di Cavour e di Garibaldi: tal dono lo ricevettero tutti i suddetti dai due medesimi.

I suoi pensieri liberalissimi, ma non sanguinari!; toccherebbe a lui di rimpiazzare il Ferri nel grado dei quindici fra i giovani studenti.


XI.

(Di carattere della Diotallevi.)

Domenico Catufi


nativo di Fabriano, pittore di ornato e prospettiva.

Fin da ragazzetto unitamente al suo fratello maggiore furono raccolti in casa dal coniugi Carlotta e Gaspero Falcietti, che a proprie spese li educarono e mantennero agli studi come presentemente proseguono a fare.

Amico di Achille Ansiglioni, del Professor Calamatta, di . . . . Mengarini . . . . . Fornari.

Frequenta il Caffè Nuovo e il biliardo di detto caffè.

Caposquadra, appartiene: alla setta fin^ dall’epoca delle prime guerre del 1859; ve lo ascrisse Achille Ansiglioni.

Addetto a propagare l’ordini del Comitato, opuscoli e libelli diffamatorii; a spiare le case sospette reazionarie; Collettore dell’obolo Cavour per parte di Achille Ansiglioni. I suoi dipendenti l’ignoro; suo superiore Achille Ansiglioni.

Unito all’Achille Ansiglioni e vari altri, che ignoro chi siano, decisero impostare il re di Napoli quando sortiva per dargli una invettiva.

Catufi ed Ansiglioni dovevano aspettarlo al portone della panetteria, e gli altri da piede alla scenta della