Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/14

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cerazioni ed i processi politici fatti dal Governo pontificio sommano a molte centinaia; pur tuttavia i fatti han costantemente provato che quel centro non era mai venuto meno; che il partito Nazionale ad onta dei processi, delle carceri e degli esilii non s’era mai neppure sgominato. Questo fatto incontrastabile diviene impossibile ed assurdo qualora fosse credibile che d’ogni cosa, anche delle più gelose a custodirsi in segreto, potesse esser fatto consapevole, non pure chi trovavasi in condizione subalterna nel partito Nazionale, ma perfino una femminetta di mala fama, ed avvezza per indole e per condizione a condurre la vita della zingara.

III.

Credibilità delle rivelazioni!


Ma per venire a considerazioni più precise e dirette sulla credibilità delle rivelazioni che la Diotallevi ha fatto, e che sono state riportate negli atti processuali; è utile raffrontare gli articoli da essa formulati allorché fu ammessa al richiesto beneficio della impunità, colle deposizioni che essa fece in seguito e che dal Processante furono pienamente ammesse, siccome quelle che, a suo dire, erano risultate vere in ogni parte.

Il 6 Marzo 1862 essa veniva tradotta in carcere perchè gravemente indiziata di essere essa l’autrice delle oscene fotografie di Sofia di Borbone ex-regina di Napoli, e delle quali ce dà infatti le più minute descrizioni; le quali mentre danno una gravissima presunzione che fosse quello un resultato della sua abilità fotografica, tanto più che dalla sua confessione e dagli atti consta che colla macchina di sua proprietà quelle fotografie erano state eseguite, dànno ad un tempo una prova indubitata della sua riservatezza e del suo pudore.

Due giorni dopo l’arresto, veniva la detenuta Diotallevi sottoposta al primo costituto, e senz’altro si faceva a domandare il beneficio della impunità per sè e per suo marito, e quindi formulava in venti articoli le cose sulle quali prometteva di fare importanti rivela-