Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/194

Da Wikisource.

— 192 —

assumere la qualifica principale, perchè furono astretti anche questi a partire circa le epoche del Lucciani.

Pietro De Angelis della Manziana poi si è ricusato sempre di cuoprire la primaria qualifica, come non l’ha voluta cuoprire il Fausti. Il De Angelis ha sostenuto la carica di uno dei dieci, tenendo la linea delle persone più distinte, della nobiltà, e degl’impiegati ec. Il Fausti, per intenderci, è rimasto nella primaria sua qualifica; non ha voluto cuoprire la prima qualifica a motivo dei suoi impieghi, però si è caricato, come ho detto nel mio rivelo, degli andamenti settari che riguardano pure gl’impiegati pontificii, la Sapienza, scolareccia ec.1 Luigi Gulmanelli adunque sostenne dalla detta epoca la primaria qualifica del Partito piemontese fino al carnevale 1861 in cui fu esiliato per ordine del Governo, mi pare colla comminatoria di tre giorni di tempo a partire, intimo che fu comune anche a Domenico Gelsi; quale ultimo però potette ottenere altri due giorni di dilazione per impegno di non so qual personaggio del Governo pontificio. Nel partire, Luigi Gulmanelli lasciò al potere nel suo posto il suo fratello minore, Augusto Gulmanelli; e questo Luigi Gulmanelli è stato sempre in stretta relazione con il suo fratello Augusto per coadiuvarlo, tenendo l’uno e l’altro stretta relazione con tal Luigi Mastricola vice prefetto in Rieti, qual Mastricola gli facilita le relazioni dirette col Governo di Torino.2 La prosecuzione di queste cose si ha dal mio rivelo.

Prima di chiudere il presente atto, quantunque non sia materia relativa a quanto stavo esponendo, siccome me ne rammento converrà che esponga di conoscere come persone appartenenti al Partito piemontese e nemiche al governo pontificio.


  1. Scolareccia è ripetuto sempre quando si parla d’Università. Non bisogna dimenticare che il dottore Eucherio Collemassi è di Monte Giorgio!

    C. N. R.

  2. Finalmente ecco in campo il cavaliere Mastricola. Era tempo. E la Sibilla aveva dimenticato quella relazione nel suo autografo. Forse, quando ella scrisse, non occorreva: non erasi ancora stabilito se dovesse, e come, provarsi la reità del Fausti.

    C. N. R.