Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/73

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quel foglio, e che il fatto stesso additava se fossero temibili, sia per la responsabilità che pesava su di esso, stante l’imminente e minacciata fuga. S’intende bene che le lettere antecedenti dovevano essere spedite, affinchè il Fasti potesse proseguire la sua corrispondenza; ma questa ragione non può valere per quella del 21, una volta che per le esposte ragioni, dopo il pervenimento di essa, non poteva ulteriormente sospendersi V arresto del Fausti, che di fatti fu arrestato la mattina del 22. Che si spedisse colla speranza che il cavalier Mastricola rispondesse per la posta, non è supponibile, perchè, come il Fisco dice, non era per la posta, ma altrimenti che il cavalier Mastricola rispondeva; e quando tal supposizione volesse ammettersi, bisognerebbe pure ammettere la somiglianza dei caratteri, perocchè non si sarebbe per certo dipartito dal modo consueto per riscontrare una lettera, che, sebbene portasse il nome del Fausti, fosse stata di carattere diverso da quello a lui noto. Invero non è facile l’indovinare la vera ragione per la quale il Processante spedisse quella copia: è però non improbabile che ciò si facesse per tenersi aperta la via postale per poter proseguire a tessere in seguito intrighi a danno di altri. La qual cosa per quel mezzo sarebbe riuscita impossibile, se l’ultima lettera o non fosse stata mandata affatto, o mandata con caratteri affitto dissimili dalle precedenti. Nell’uno e nell’altro caso, stante la seguita carcerazione del Fausti, il Mastricola avrebbe dovuto supporre che la lettera fosse stata sequestrata, e quindi se l’uso del mezzo postale toccava prima l’assurdo, l’avrebbe da quel tempo in poi sorpassato. Questa ragione trova conferma nella spedizione dell’altre due lettere sottoscritte Erba, ed inviate, per ciò che apparisce dal bollo postale, l’una nel marzo, l’altra nell’aprile 1863.

Ma qualunque possa essere stata la ragione che mosse il Processante a spedire quella copia, riesce sempre indubitato che, non potendo essere stata spedita per ozio o per giuoco, la contraffazione doveva per necessità curarsi; ed è perciò che all’argomento dedotto dalla simiglianza dei due caratteri rimane sempre il suo pieno valore.