Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/78

Da Wikisource.

— 76 —

scalzare il cardinale Antonelli ed i suoi aderenti. Se ne ha una prova di fatto nella prima delle due lettere inviate al cavalier Mastricola da Roma e per la posta, dopo la carcerazione del Fausti. Quel Porporato, di cui dicesi, ha fatto quanto promise, ma la Corte sospetta, è evidentemente l’Antonelli. Amico dell’Antonelli e suo partigiano è il Matteucci Governatore di Roma, ed in questa lettera è detto: «Matteucci dice che1 nulla può fare, ma tenterà ogni via;» le quali parole s’accordano perfettamente colla garanzia od assicurazione, che l’ultima delle prime cinque lettere diceva essersi data dal Matteucci al Fausti.

Queste due ultime lettere non possono non esser note al Sagretti, al Collemassi, e probabilmente al De-Merode. Se a Dio piace, le vedremo comparire in qualche altro processo, ed è da credere che frattanto se ne sia fatto uso privatamente mostrandole al Papa. Ne diamo il fac simile, accompagnandolo con altro del carattere della Diotallevi, perchè il lettore osservi se non sia evidente che questa le abbia scritte. Se taluno volesse sospettare che autore possa esserne stato il Comitato Nazionale o qualunque altro che non sia nè il Sagretti nè il Collemassi, è pregato riflettere che quelle lettere inviate per la posta colla direzione All’Sig. Mastric-cola, scritta con carattere evidentissimamente alterato, non si sarebbero fatte passare dalla Polizia, che dopo la grande scoperta doveva stare cogli occhi aperti.

Quantunque l’evidenza delle cose discorse sia tale nelle parti e nel tutto da non lasciar luogo a dubitare che una iniquità senza pari sia stata consumata colla Sentenza del 30 maggio 1863 negli Stati di Santa Chiesa dalli stessi ministri della gustizia, tuttavia chi non conosce le leggi di procedura che regolano i processi criminali politici in questi Stati, dalla stessa evidenza dell’intrigo potrebbe esser tratto a dubitarne; ed è ben per questo che il Comitato Nazionale conchiudeva l’Avvertenza premessa alla Difesa del Fausti dicendo esser questo vittima di una iniquità senza pari, incredibile e possibile soltanto sotto il Governo de Preti. Qui nelle cause di Stato si fa un processo strettamente inquisito-