Pagina:Le rivelazioni impunitarie di Costanza Vaccari-Diotallevi.djvu/88

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Io fui invitata da Filippo Venturini uno dei dieci, come vedremo in appresso, a far parte come socia semplice del partito Piemontese del Comitato Centrale Romano nel 10 decembre 1860, e mi fece firmare nella nota de’ suoi dipendenti. Fino al di 18 febbraio 1861 rimasi come semplice socia, ed in quel giorno il Venturini medesimo mi propose di entrare in una qualifica cioè in quella di Capo-squadra sotto pure la di lui dipendenza. lo accudii, e mi presentò l’elenco di tutti i Capi-sezione in prima perchè li conoscessi. Per il lasso di quindici giorni vestii la qualifica di Caposquadra; ma scorsa questa epoca, fui dichiarata dal Comitato a premura del Venturini Caposquadra in prima, assoggettando a me due Capi-squadra in seconda ossiano caposquadra semplici, che furono Francesco Gioja e Giovacchino Scaringi. Fino a tutto il marzo 1861 tenni questa qualifica; e venuto il 1 aprile detto, anno, fui incaricata anche Esattrice degli oboli per il Monumento Cavour, per il dono delle Spade donate ai Generali Niel e Marmora, come pure pel fucile che fu mandato al General Garibaldi. Per schiarimento debbo dire che le esazioni per la spada donata a re Vittorio Emmanuele ed all’imperatore Napoleone III, già erano state fatte, come pel milione dei fucili, e pendeva quella pel milione degli uomini richiesti da Garibaldi 1. Tenni la qualifica di esattrice fino ai sedici o diecisette mag-

    ciato. — Eppure in questa traccia nè il sacerdote nè la Dea tra tante vittime designate, non avevano ancora pensato al Fausti!

    C. N. R.


          Nel frontespizio sotto alle parole — Minuta di rivelo — si legge scritto in carattere alterato e con inchiostro più chiaro, il che prova evidentemente la diversità del tempo in cui fu notato, quanto segue in tre righe:

    Avvertenza per Catufi.
    Idem sulle persone da arr.
    Cenno delle cifre.

    C. N. R.

  1. Non è stata mai promossa in Roma nè fatta contribuzione alcuua per le spade a Niel e a Lamarmora, nè pel fucile a Garibaldi, nè pel milione d’uomini richiesti da lui. — I Romani sel sanno: non è per loro che lo notiamo. Ma dove finiremmo se tutte dovessimo avvertire le ridicole invenzioni onde abbonda questo schifoso zibaldone?

    C. N. R.