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LE SELVE ARDENTI 19


E poi i due tronchi d’albero, già lontani, facevano dei continui sbalzi, e così impedivano anche ad un buon tiratore di poter prendere la mira.

La scarica passò sulle teste dei fuggiaschi senza produrre alcun danno.

— Ehi, John, — gridò Harry, che guidava il secondo tronco montato anche da suo fratello — non si potrebbe rispondere?

— Guardati bene dal segnalare a quelle tigri la nostra posizione — rispose l’indian-agent. — È vero che noi siamo già lontani e che essi tirano malissimo, tuttavia qualche palla potrebbe raggiungerci e fare scoppiare le nostre teste come cetrioli.

— Ho le gambe gelate.

— Mettile in forno.

— Ne hai uno tu da prestarmelo per cinque minuti soli?

— Non ho mai fatto il fornaio, amico Harry.

— Che gambe hai tu?

— Non lo so: durissime di sicuro e a prove di freddo a cinquanta gradi sotto zero.

— E quando prenderemo terra, vecchio John? — chiese il signor Devandel. — Ti confesso che anch’io non ne posso più. Mi pare che le mie gambe sguazzino dentro una sorbettiera.

— Che bella festa per gli orsi che vanno pazzi per le cose dolci.

— Tu scherzi troppo, John.

— Che cosa volete, signor Devandel? A cattiva fortuna ho sempre fatto buon viso.

— Dimmi, testardo, fino a quando le nostre gambe dovranno stare in ghiaccio?

— Finchè non saremo giunti nel lago del Piccolo Lupo; ma vi avverto che quello è infestato di caimani. A quest’ora dormiranno bensì profondamente sotto il fango, perchè quelle bestie son piuttosto freddolose, nondimeno anche in pieno inverno di quando in quando lasciano il loro letto e salgono a galla per addentare qualche disgraziato essere umano.

— Ci guidi in un bel luogo!

— Giù le teste! —

Gl’indiani avevano ricominciato a sparare con rabbia feroce, producendo più baccano che danno, poichè i fuggiaschi, trascinati dalla corrente, di minuto in minuto guadagnavano centinaia di metri.

Stringendo i denti per resistere al freddo intenso che attanagliava le loro gambe, continuarono la loro disordinata corsa, mentre sulla riva già lontana i winchesters continuavano a tonare, sprecando inutilmente molte munizioni.