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60 EMILIO SALGARI

Orsi, lupi, coguari e giaguari si precipitavano all’assalto dell’immensa sala, ululando e ruggendo spaventosamente.

I cinque uomini imbracciarono i rifles e quantunque il fumo spinto dentro dall’aria esterna li soffocasse e li facesse tossire fino a rompersi il petto, fecero parecchie scariche attraverso la cortina di fiamme che bruciava i loro occhi.

Sparavano a casaccio fra le mummie che si contorcevano come se fossero vive sotto i morsi delle fiamme.

Le loro gambe e le loro braccia si stendevano impetuosamente, i loro petti scoppiavano come se avessero dentro una cartuccia di dinamite, i pugni ed i piedi si contorcevano orrendamente, ma bruciavano meglio delle torce d’ocote empiendo l’immensa sala d’un fumo denso, pesante, soffocante.

Sandy-Hook, sempre pieno d’attività, continuava a scaraventare in mezzo a quel fumante braciere, capi indiani, le loro mogli, i loro figli, con una furia terribile.

I corpi al contatto della fiamma, saltavano, si arricciavano, si contorcevano come se fossero morti da ventiquattr’ore, mentre forse aveano esalato l’ultimo respiro cinquanta o cento anni prima.

Le belve, dinanzi a quel focolare che difendeva la porta, non avevano osato continuare l’assalto.

Spaventate dalle detonazioni, da quelle fiammate improvvise, che di momento in momento aumentavano, avevano ridiscesa più che in fretta la gradinata e rinunciato, ma non per sempre, a sentire qual sapore avesse la carne degli uomini bianchi.

D’altronde il bandito ed i quattro scorridori non avevano fatto risparmio di munizioni, tanto che un bel numero di palle coniche erano passate attraverso le dense e pestilenziali nubi di fumo e tra le fiamme che divoravano quelle vecchie carcasse degli Atabask.

— L’assalto è arrestato! — disse Sandy-Hook, scagliando sul braciere una mezza dozzina di ragazzi mummificati.

— Sì, per il momento — rispose l’indian-agent. — Credete voi che quei bestioni non ritornino alla carica?

— E noi continueremo a bruciar mummie.

— E quando non ve ne saranno più? Hanno poca durata questi indiani.

— Sfido io! sono impregnati di resina e imbottiti di canapa! To’, una buona idea!

— Dite, Sandy.

— Saremo abbastanza forti?