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LE SELVE ARDENTI 85

— Vi dico che è andato in cerca di aiuti.

— Io non averlo veduto passare di qui.

— Sfido io! Se n’è andato dalla parte della cascata.

— Cascata!

— Sì, milord.

— Io andare raggiungerlo.

— Se così vi piace noi non ci opporremo, milord, ― disse John. — Vi è ancora la fune di cui si è servito quel bravo Sandy-Hook per discendere nella riviera oltre la rapida.

— Aho! Giunto a riva?

— Benissimo! — esclamò John.

— Allora il brigante trovarsi nella capanna.

— Può darsi. —

L’inglese riflettè un momento, poi soggiunse:

— Preferisco andarmene.

— Vi avverto che farà freddo nella rapida ― disse il signor Devandel.

Lord Wylmore alzò le spalle.

— Io non temere freddo e nuotare come lord Byron. Voi non sapere chi essere stato lord Byron?

— Un famoso poeta, se non m’inganno.

— Morto dove?

— Io non lo so.

— In Grecia.

— Bene, e poi?

— Nuotava come un pesce.

— E voi, milord, nuotate pure come un pesce? — chiese l’indian-agent, il quale cominciava ad impazientirsi.

In quell’istante si udirono Harry e Giorgio gridare:

— Accorrete, camerati! Le belve! —

John ed il capitano lasciarono precipitosamente la rotonda, senza più occuparsi dell’inglese, il quale era rimasto fermo dinanzi alla finestra, cogli occhi febbricitanti fissi sulle acque tumultuose della cascata.

Quando giunsero per la seconda volta nell’ampia sala, videro Harry o Giorgio occupati a far raccolta di mummie, che subito ammonticchiavano sopra la costa della pietra, aspettando il buon momento di darle alle fiamme.

— Ancora le belve? — chiese l’indian-agent facendo un gesto di furore.

— Si preparano a tornare alla carica — rispose Harry. — Ma io temo che ora delle persone, non certamente nostre amiche, le spingano verso di noi.