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Pagina:Leibniz - La monadologia, Sansoni, Firenze, 1935.djvu/64

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34 parte prima — il sistema leibniziano

Con tale metodo sará possibile qualsiasi dimostrazione. Conosciuta, infatti, l'intima costituzione di ciascun concetto, si potrà sempre stabilire in qualsiasi proposizione se il predicato rientri nel soggetto, abbia cioè con esso in comune i suoi elementi costitutivi.

Di qualsiasi cosa, nulla ci può essere dimostrato, neppure da un angelo, finché noi non conosciamo i termini costitutivi (requisita) di essa. Infatti in ogni verità tutti i termini costitutivi del predicato sono compresi fra i termini costitutivi del soggetto, e i termini dell'effetto ricercato comprendono i mezzi che sono stati necessari per produrlo.

(Initia et specimina scientiae generalis, G. VII, 62).


    termini non si comprendono piú per definizione, ma per analogia x 1. Trovati tutti questi primi termini, si pongano in una classe, e si indichino con segni qualsiasi; il più comodo sarà numerarli. Fra i termini primi si pongano non solo lo cose ma anche i modi o rapportix 2. Poiché i termini composti variano in distanza dai termini primi, a seconda del numero di termini primi di cui si compongono — cioè a seconda dell'esponente della combinazione, — si facciano tante classi, quanti sono gli esponenti, e in ciascuna classe si pongano i termini che constano di un ugual numero di termini primi. I termini sorti da una combinazione di due non si potranno indicare altrimenti che scrivendo i termini primi di cui si compongono; e poiché i termini primi sono indicati da numeri, si scrivano due numeri che indichino i due termini. Ma i termini derivati da una combinazione di tre o anche da una combinazione di maggior esponente — cioè quelli che sono nella classe terza e seguenti — si possono indicare ciascuno in tanti modi diversi quanto sono le combinazioni che compongono il suo esponente, considerato non più come esponente, ma come numero. ....Per esempio, siano alcuni termini primi indicati dai numeri 3, 6, 7, 9; sia un termine composto della classe terza, cioè formato da una combinazione di tre, p. es. dai tre termini semplici 3, 6, 9; e siano nella seconda classe le seguenti combinazioni: 1.°) 3.6; 2.°) 3.7; 3.°) 3.9; 4.°) 6.7; 5.°) 6.9; 6.°) 7.9. Dico che quel dato termine della classe terza si può scrivere o così: 3. 6. 9,

    1. Per «analogia» Leibniz intende un modo di apprensione più immediato e diretto che non sia il processo logico definitorio; per esempio un'immagine sensibile. Altrove egli dice che i termini semplici si apprendono coi sensi.
    2. Questo significa che i termini semplici non si devono intendere solamente come dati concreti, di fato, sensibili, ma comprendono anche dati astratti, relazioni ecc. Quale sia la vera natura di questi termini semplici è molto poco chiaro, e Leibniz si è espresso in proposito sempre in modo vago e impreciso.