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a 149] trattato della pittura - parte seconda 65

tramontana, e vedrai quell’aria grossa ricevere più lume dal sole che la sottile, perchè i raggi trovano più resistenza. E se il cielo alla vista tua terminerà con la bassa pianura quella parte ultima del cielo sarà veduta per quell’aria più grossa e più bianca, la quale corromperà la verità del colore che si vedrà per suo mezzo, e parrà lì il cielo più bianco che sopra te, perchè la linea visuale passa per meno quantità d’aria corrotta da grossi umori. E se riguarderai inverso levante, l’aria ti parrà più scura quanto più s’abbassa, perchè in dett’aria bassa i raggi luminosi meno passano.


148. A fare che le figure spicchino dal loro campo.

Le figure di qualunque corpo più parranno rilevate e spiccate da’ loro campi, delle quali essi campi saranno di color chiari o scuri, con più varietà che sia possibile ne’ confini delle predette figure, come sarà dimostrato al suo luogo, e che in detti colori sia osservata la diminuzione di chiarezza ne’ bianchi, e di oscurità ne’ colori scuri.


149. Del figurare le grandezze delle cose dipinte.

Nella figurazione delle grandezze che hanno naturalmente le cose anteposte all’occhio, si debbono figurare tanto finite le prime figure, essendo piccole, come le opere de’ miniatori, come le grandi de’ pittori: ma le piccole de’ miniatori debbono esser vedute d’appresso, e quelle del pittore da lontano; così facendo esse figure vengono all’occhio con egual grandezza; e questo nasce perchè esse vengono con egual grossezza d’angolo. Provasi, e sia l’obbietto bc, e l’occhio sia a; e de sia una tavola di vetro per la quale penetrino le specie del bc. Dico che stando fermo l’occhio a, la grandezza della pittura fatta per l’imitazione di esso bc, deve essere di tanto minor figura, quanto il vetro de sarà più vicino all’occhio a, e deve essere egualmente finita. E se tu fingerai essa figura bc nel vetro de, la tua figura deve essere meno finita che la figura bc, e più finita che la figura mn, fatta sul vetro fg, perchè se po figura fosse finita come la naturale bc, la prospettiva d’esso op sarebbe falsa, perchè, in quanto alla diminuzione della figura, essa starebbe bene, essendo bc diminuito in po; ma il finito non si accorderebbe con la distanza, perchè nel ricercare la perfezione del finito del naturale bc, allora esso bc parrebbe nella vicinità op; ma se tu vorrai ricercare la diminuzione di op, esso op pare essere nella distanza bc, e nel diminuire del finito al vetro fg.


L. da VinciTrattato della pittura. 9