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218 LEONARDO DA VINCI [§ 689

della superficie dnc di tal corpo opaco, che in sè è azzurro, si dimostrerà esser verde, ed il simile farebbe se l'opaco fosse giallo e l'obietto azzurro; e questo nasce perchè i colori varî, quando sono misti, si trasmutano in un terzo colore, partecipante dell'uno e dell'altro; e per questo il giallo misto coll'azzurro fa verde, il qual verde è un composto de' suoi componenti, che manifestamente si comprende dal pittore speculativo.


690. Del color falso delle ombre de' corpi opachi.

Quando un opaco fa la sua ombra nella superficie di un altro opaco, il quale sia illuminato da due varî luminosi allora tale ombra non dimostrerà essere del medesimo corpo opaco, ma di altra cosa.

Provasi: nde sia il corpo opaco, e sia bianco in sè, e sia illuminato dall'aria ab e dal fuoco cg, dipoi sia anteposto infra il fuoco e l'opaco l'obietto op, del quale l'ombra si taglierà nella superficie in dn; ora in esso dn non illumina più il rossore del fuoco, ma l'azzurro dell'aria, onde in dn sarà partecipante di azzurro ed in nf vede il fuoco; adunque l'ombra azzurra termina di sotto col rossore del fuoco sopra tale opaco, e di sopra termina con colore di viola, cioè che in de è illuminato da un misto composto dell'azzurro dell'aria ab e del rossore del fuoco de, ch'è quasi colore di viola; e così abbiamo provato tale ombra esser falsa, cioè ch'essa non è ombra del bianco, nè ancora del rossore che la circonda.


691. Qual è in sè vera ombra de' colori de' corpi.

L'ombra de' corpi non deve partecipare di altro colore, che quel del corpo dove si applica; adunque, non essendo il nero connumerato nel numero de' colori da esso si tolgono le ombre di tutti i colori de' corpi con più o meno oscurità, che più o men si richiede nel suo luogo, non perdendo mai integralmente il colore di detto corpo, se non nelle tenebre incluse dentro ai termini del corpo opaco.

Adunque tu, pittore, che vuoi ritrarre, tingi alquanto le pareti del tuo studio di bianco misto con nero, perchè bianco e nero non è colore.


692. Qual obietto tinge più della sua similitudine le superficie bianche de' corpi opachi.

Quell'obietto tingerà più della sua similitudine le superficie de' corpi bianchi opachi, il quale sarà di natura più remoto dal bianco. Quel che qui si dimostra