Pagina:Leonardo - Trattato della pittura, 1890.djvu/298

Da Wikisource.

224 LEONARDO DA VINCI [§ 710

separano tanto più remoti dal mezzo di tal corpo ombroso, quanto esso corpo sarà più vicino al luminoso.


711. Qual è quel corpo che quanto più si accosta al lume più diminuisce la sua parte ombrosa.

Quando il corpo luminoso sarà maggiore del corpo da esso illuminato, tanto più diminuirà l'ombra al corpo illuminato, quanto questo si farà più vicino ad esso luminoso. ab sia il corpo luminoso maggiore del corpo ombroso xyrh, il quale, accostandosi al luminoso in fecd, diminuisce la sua ombra, perchè è abbracciato più di là dal suo mezzo dai raggi luminosi stando vicino al corpo che lo illumina, che quando esso era più remoto.


712. Qual è quel corpo ombroso che non cresce nè diminuisce le sue parti ombrose o luminose per nessuna distanza o vicinità dal corpo che lo illumina.

Quando il corpo ombroso e il luminoso saranno infra loro di egual grandezza, allora nessuna distanza, o vicinità, che infra loro s'interponga, avrà potenza di diminuire o crescere le loro parti ombrose o illuminate. nm sia il corpo ombroso, il quale, tirato nel sito cd più vicino al luminoso ab, non ha cresciuto o diminuito la quantità della sua ombra; e questo accade perchè i raggi luminosi che lo abbracciano sono in sè paralleli.


713. Infra i corpi di eguale grandezza, quello che da maggior lume sarà illuminato avrà la sua ombra di minore lunghezza.

Quei corpi che saranno più propinqui o remoti dal loro lume originale, faranno più o meno breve la loro ombra derivativa. Nello sperimentare s'afferma la sopradetta proposizione, per cagione che il corpo mn è abbracciato da più parte di lume che il