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a 881] TRATTATO DELLA PITTURA — PARTE SESTA 279

sfericità, come a albero primo, che per essere vicino all'occhio, dimostra la vera figura della sua ramificazione, la quale si diminuisce quasi in b, ed al tutto si perde in c, dove non che i rami di essa pianta si vedono, ma tutta la pianta con gran fatica si conosce.

Ogni corpo ombroso, il quale sia di qualunque figura si voglia, in lunga distanza pare essere sferico; e questo nasce perchè, s'egli è un corpo quadrato, in brevissima distanza si perdono gli angoli suoi, e poco più oltre si perdono i lati minori che restano; e così, prima che si perda il tutto, si perdono le parti per essere minori del tutto, come l'uomo ch'è in tale aspetto perde prima le gambe, le braccia e la testa che il busto; dipoi perde prima gli estremi della lunghezza che della larghezza, e quando son fatti eguali, sarebbe quadro, se gli angoli vi restassero, ma non vi restando, è tondo.


880. Delle ombre delle piante.

Le ombre delle piante poste ne' paesi non si dimostrano vestire di sè con medesima situazione nelle piante destre come nelle sinistre, e massime essendo il sole a destra od a sinistra. Provasi per la quarta che dice: i corpi opachi interposti infra il lume e l'occhio si dimostrano tutti ombrosi; e per la quinta: l'occhio interposto infra il corpo opaco ed il lume vede il corpo opaco tutto illuminato; e per la sesta: l'occhio ed il corpo opaco interposto infra le tenebre ed il lume sarà veduto mezzo ombroso e mezzo luminoso.


881. Delle ombre e trasparenze delle foglie.

Le foglie delle piante per essere trasparenti non mandano integrali tenebre alle foglie da loro ombrate, ma mandano ombre di piccola oscurità che acquistano bellezza di verde; e le terze foglie alle prime sottoposte pigliano doppia oscurità all'oscurità della seconda foglia, perchè due sole foglie la ombrano, e così le terze e poi le quarte, sempre si vanno moltiplicando in oscurità, e così andrebbero in infinito. E però tu, pittore, quando fai le poste de' gran rami fronzuti, falle più illuminate che la parte inverso il centro dell'albero, e le poste de' rami più inverso il lume ancora più illuminate, e le poste di esse poste ancora più e le ultime foglie più, e più le parti ultime delle foglie disposte al lume. Tutte le erbe e foglie dell'albero interposte infra l'occhio ed il sole sono vedute per trasparenza aiutata dal lume del sole, la qual trasparenza è in suo sommo grado di bellezza di verde, ed è di più virtù de' raggi solari, che dall'opposita parte l'illuminano, che per suo naturale colore.

Nel codice: «poco più si perde più di lati»