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a 924] TRATTATO DELLA PITTURA — PARTE SETTIMA 293

abbassare le vele ai navigli, per cercare dell'alto o basso vento; anzi, quella vela che fosse percossa da un vento sarebbe al continuo accompagnata da esso vento infinchè durasse; il che in contrario ci mostra l'esperienza, nel vedere percossa la pelle dell'acqua in diverse parti di un medesimo mare, con brevi e corti moti dilatabili, manifesti segni che da diversi luoghi con diverse obliquità di moti discendono i venti d'alto in basso; e tali moti si disgregano per diversi aspetti dai loro principî; e perchè il mare ha superficie sferica, molte volte le onde scorrono senza vento, poichè l'alzato vento le abbandona, onde esse si muovono col principiato impeto.


920. De' nuvoli e loro gravità e levità.

Il nuvolo è più lieve dell'aria che gli sta di sotto, ed è più greve dell'aria che gli sta di sopra.


921. Perchè della nebbia si fa nuvoli.

La nebbia percossa da varî corsi di venti si condensa e si fa nuvolo con varie globulenze.


922. Dell'aria tutta nuvolosa.

L'aria tutta nuvolosa rende sotto sè la campagna più chiara o più oscura, secondo le minori o maggiori grossezze de' nuvoli che s'interpongono infra il sole ed essa campagna. Quando l'aria ingrossata che s'interpone infra il sole e la terra sarà di uniforme grossezza, tu vedrai poca differenza dalle parti illuminate alle ombrate di qualunque corpo.


923. Dell'ombra de' nuvoli.

Facciansi le ombre de' nuvoli sopra la terra cogl'intervalli percossi dai raggi solari, con maggiore o minor splendore, secondo la maggiore o minor trasparenza di essi nuvoli. I nuvoli sono di tanto maggior rossore, quanto essi sono più vicini all'orizzonte, e sono di tanto minor rossore, quanto essi sono più remoti da esso orizzonte.


924. De' nuvoli.

Quando i nuvoli s'interpongono infra il sole e la campagna, le verdure de' boschi si dimostreranno di ombre di poca oscurità, e le differenze infra loro ed i lumi saranno di poca varietà di oscurità o chiarezza; perchè, essendo illuminate dalla