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Pagina:Leopardi, Giacomo – Operette morali, 1928 – BEIC 1857808.djvu/146

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140 operette morali


differiscano gli addottrinati dagl’indòtti, rispose che nelle buone speranze; disse; Oggi è tutto l’opposto; perché gl’ignoranti sperano e i conoscenti non isperano cosa alcuna.

Similmente, leggendosi nelle dette Vite45 come Socrate affermava essere al mondo un solo bene, e questo essere la scienza, e un solo male, e questo essere l’ignoranza, disse: — Della scienza e dell’ignoranza antica non so; ma oggi io volgerei questo detto al contrario.

Nello stesso libro46 riportandosi questo dogma della sètta degli egesiaci: «il sapiente, che che egli si faccia, fará ogni cosa a suo beneficio proprio» disse: — Se tutti quelli che procedono in questo modo sono filosofi, oramai venga Platone, e riduca ad atto la sua repubblica in tutto il mondo civile. —

Commendava molto una sentenza di Bione boristenite, posta dal medesimo Laerzio47; che i piú travagliati di tutti, sono quelli che cercano le maggiori felicitá. E soggiungeva che, all’incontro, i piú beati sono quelli che piú si possono e sogliono pascere delle minime, e anco, da poi che sono passate, rivolgerle e assaporarle a bell’agio colla memoria.

Recava alle varie etá delle nazioni civili quel verso greco che suona: «i giovani fanno, i mezzani consultano, i vecchi desiderano», dicendo che in vero non rimane all’etá presente altro che desiderio.

A un passo di Plutarco47a, che è trasportato da Marcello Adriani giovane in queste parole: «molto meno arieno ancora gli spartani patito l’insolenza e buffonerie di Stratocle: il quale avendo persuaso il popolo» (ciò furono gli ateniesi) «a sacrificare come vincitore; che poi, sentito il vero della rotta, si sdegnava; disse: — Qual ingiuria riceveste da me, che seppi tenervi in festa ed in gioia per ispazio di tre giorni?» soggiunse Bottonieri: — Il simile si potrebbe rispondere molto convenientemente a quelli che si dolgono della natura, gravandosí che ella, per quanto è in sé, tenga celato a ciascuno il vero, e coperto con molte apparenze vane, ma belle e dilettevoli: che ingiuria vi fa ella a tenervi lieti per tre o quattro giorni? E in altra occasione disse potersi appropriare alla nostra specie