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appendice 305


dico e non belle, anzi talvolta contrarie al bello fino a un certo punto; e pur piacciono ecc. Quello che ho detto degli uccelli dico pure de’ fanciulli in genere; il piacere ch’essi ordinariamente cagionano derivando in gran parte da simili fonti. E parimenti discorro d’altri simili oggetti piacevoli.

CANTICO DEL GALLO SILVESTRE

4 luglio 1820, Z. 151 (1, 258):

Al levarsi da letto, parte pel vigore riacquistato col riposo, parte per la dimenticanza dei mali avuta nel sonno, parte per una certa rinnovazione della vita, cagionata da quella specie d’interrompimento datole, tu ti senti ordinariamente o piú lieto o meno triste di quando ti coricasti. Nella mia vita infelicissima, l’ora meno trista è quella del levarmi. Le speranze e le illusioni ripigliano per pochi momenti un certo corpo; ed io chiamo quell’ora la gioventú della giornata, per questa similitudine che ha colla gioventú della vita. E anche riguardo alla stessa giornata, si suol sempre sperare di passarla meglio della precedente. E la sera, che ti trovi fallito di questa speranza e disingannato, si può chiamare la vecchiezza della giornata.

30 o 31 luglio 1820, Z. 193 (I, 297):

Gran magistero della natura fu quello d’interrompere, per modo di dire, la vita col sonno. Questa interruzione è quasi una rinnovazione, e il risvegliarsí come un rinascimento. Infatti anche la giornata ha la sua gioventú ecc. Oltre alla gran varietá che nasce da questi continui interrompimenti, che fanno di una vita sola come tante vite. E lo staccare una giornata dall’altra è un sommo rimedio contro la monotonia dell’esistenza. Né questa si poteva diversificare e variare maggiormente che componendola in gran parte quasi del suo contrario, cioè d’una specie di morte.

E vedi nelle Memorie della mia vita il commento alle parole di M.me de Lambert; Nous ne vivons que pour perdre et pour nous dètacher.

A p. 158 1. 4, l’autogr. ha; Salmo: Exultavit ut gigas ecc.