Pagina:Leopardi, Giacomo – Pensieri, Moralisti greci, 1932 – BEIC 1858513.djvu/117

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manuale di epitteto - lii-liii 111

poniamo tutto lo studio e la industria; e del primo non abbiamo un pensiero al mondo. Sicché avviene ch’egli si mente ogni dì, ma il come provar che egli non si dèe mentire, questo si ha in sulle dita.

[LIII]

Abbiansi ad ogni occasione apparecchiate queste parole: ‘menami o Giove, e con Giove tu o Destino, in quella qual si sia parte a che mi avete destinato; e io vi seguirò di buon cuore. Che se io non volessi, io mi renderei un tristo e un da poco, e niente meno a ogni modo vi seguirei’.

Ancora: ‘chiunque sa bene accomodarsi alla necessitá, tiene appresso noi grado di saggio, ed esso ha il conoscimento delle cose divine’.

Ancora in terzo luogo: ‘o Critone, se cosí piace agli dèi, cosí sia. Anito e Melito mi possono bene uccidere, ma non giá offendere’.