Pagina:Leopardi, Giacomo – Pensieri, Moralisti greci, 1932 – BEIC 1858513.djvu/16

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10 pensieri - ix-xi

d’altri, nessuno tace: e se vuoi certificarti di questo, esamina te stesso, e vedi quante volte o dispiacere o danno o vergogna che ne venga ad altri, ti ritengono di non palesare cosa che tu sappi; di non palesarla, dico, se non a molti, almeno a questo o a quell’amico, che torna il medesimo. Nello stato sociale nessun bisogno è piú grande che quello di chiacchierare, mezzo principalissimo di passare il tempo, ch’è una delle prime necessitá della vita. E nessuna materia di chiacchiere è piú rara che una che svegli la curiositá e scacci la noia: il che fanno le cose nascoste e nuove. Però prendi fermamente questa regola: le cose che tu non vuoi che si sappia che tu abbi fatte, non solo non le ridire, ma non le fare. E quelle che non puoi fare che non sieno, o che non sieno state, abbi per certo che si sanno, quando bene tu non te ne avvegga.

IX.

Chi contra all’opinione d’altri ha predetto il successo di una cosa nel modo che poi segue, non si pensi che i suoi contraddittori, veduto il fatto, gli dieno ragione, e lo chiamino piú savio o piú intendente di loro: perché o negheranno il fatto, o la predizione, o allegheranno che questa e quello differiscano nelle circostanze, o in qualunque modo troveranno cause per le quali si sforzeranno di persuadere a sé stessi e agli altri che l’opinione loro fu retta, e la contraria torta.

X.

La maggior parte delle persone che deputiamo a educare i figliuoli, sappiamo di certo non essere state educate. Né dubitiamo che non possano dare quello che non hanno ricevuto, e che per altra via non s’acquista.

XI.

V’è qualche secolo che, per tacere del resto, nelle arti e nelle discipline presume di rifar tutto, perché nulla sa fare.