Pagina:Leopardi, Giacomo – Pensieri, Moralisti greci, 1932 – BEIC 1858513.djvu/170

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guadagni fatti per modi ingiusti, abbiate per fermo essere per produrre, non mica ricchezza, ma pericolo. Non vogliate pensare che il ricevere o prendere sia guadagno, il dare, discapito; perocché né l’uno né l’altro importa quel medesimo sempre, ma qualunque dei due fassi a tempo ed onestamente, ritorna in beneficio di chi lo fa. Non abbiate a grave niuna delle mie commissioni, perché quelli di voi che mi saranno utili in maggior numero di servigi, avanzeranno maggiormente le case loro. Fate conto che niuna di quelle cose delle quali ciascuno di voi sará consapevole a sé medesimo, mi debba restare occulta, ma quando io vi sia lontano colla persona, pensate che l’animo mio si trovi presente a ogni cosa; perché con questo pensiero procederete nelle vostre deliberazioni piú sanamente. Non mi vogliate celar che che sia né di quanto voi possedete né di quanto operate o siete per operare; considerando che sopra le cose occulte nascono necessariamente molti sospetti. E cosi non vogliate usar un tenor di vita artificioso e nascosto, ma procedere con semplicitá e scopertamente per modo che niuno, eziandio volendo, possa trovar taglio di accusa contro di voi. Esaminate ogni atto che siate per fare, e abbiate per cattivi quelli che voi non vorreste che io sapessi, per buoni quelli a cagione dei quali io terrovvi, dove io li risappia, in migliore estimazione di prima. Se vi abbattete a scoprire o fatti o disegni contrari alla mia potestá, non ve li conviene tacere, ma dinunziargli, e pensare che quella pena medesima che è dovuta a chi pecca, si conviene ancora a chi nasconde il peccato. Felice dovete riputare non chi male operando non è veduto, ma chi non fa male veruno, atteso che egli è da credere che l’uno e l’altro abbiano a riportare quella mercede che si appartiene al merito di ciascuno di loro. Non fate compagnie né ritrovi senza il mio consenso, perché si fatte congiunzioni in tutti gli altri stati servono ad avvantaggiarsi, ma elle corrono pericolo nelle monarchie. Astenetevi non solo dalle malvage opere, ma da quegli andamenti altresí e da quegl’instituti i quali di necessitá danno materia di sospetto.