Pagina:Leopardi, Giacomo – Pensieri, Moralisti greci, 1932 – BEIC 1858513.djvu/186

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potuto muovere le persone a venire, si procedeva allora assennatamente, senza punto d’insolenza o di fasto; avvengaché non si misurava la felicitá dalla pompa delle processioni, né dai gareggiamenti nella sontuositá dei cori, né da altre si fatte borie, ma dalla modestia nel comunicare insieme, e dal tenore della vita giornaliera, e dall’essere ciascun cittadino sufficientemente fornito del bisognevole, dalle quali cose si vogliono prendere i veri argomenti del buono e prospero stato e del non odioso convivere cittadino. Poiché oggi, a dir vero, io non so come possa fare niuno che buon giudizio abbia a non si attristare, considerando lo stato delle cose, e veggendo alcuni cittadini, dinanzi alle curie, trarre a sorte se essi avranno o non avranno da vivere per sé stessi, e questi medesimi volere che si conducano a soldo e si mantengano rematori greci, e certi danzare in drappi d’oro, e passare poi la vernata io non vo’dire in che panni; e altre somiglianti contrarietá che occorrono nello stato presente, con grande ignominia pubblica. Niuna delle quali cose accadeva a tempo della signoria del consiglio. Il quale sollevava i poveri dall’inopia coi benefizi del comune, e coi sussidi che erano prestati loro dai ricchi ; ritraeva i giovani dalla licenza col sopravvegliarli che faceva, e cogli studi in che gli teneva occupati; gli ufficiali della repubblica dalle ingiustizie e soperchierie co’ gastighi e con fare che tortamente operando, niuno potesse restare occulto; i vecchi dall’ignavia colle dignitá civili e colla riverenza e osservanza della gioventú. E in vero, quale altro piú bello e piú commendevole reggimento si può trovare di uno che per si acconcio modo provvedeva a ogni cosa? Dunque dello stato di allora noi abbiamo detto il piú, e ciascuno potrá di leggeri intendere che quanto si è tralasciato di dire, fu conforme e corrispondente a quello che si è ragionato. Ora avendomi alcune persone udito recitare le predette cose, mi diedero quelle maggiori lodi che si potevano, e dissero degni d’invidia essere i nostri antichi per avere usato questa forma di reggimento; ma in un medesimo tempo giudicarono che voi non potreste essere indótti a praticarla, ma