Pagina:Leopardi, Giacomo – Pensieri, Moralisti greci, 1932 – BEIC 1858513.djvu/190

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degni che qualunque altro, per essere piú giusti, piú accomunati, e fare la vita piú dolce. Forse non mancheranno di quelli che si maraviglino come io vi conforti a lasciare questo reggimento, che si trova avere operato tanti e cosi begli effetti; e in iscambio di quello, prendere un altro; e come avendo ora lodato si magnificamente lo stato di popolo, poi d’ora in ora, mutata opinione, io lo condanni e mi dolga delle cose presenti. Ora voi dovete sapere che, se io veggo anche una persona privata fare alcune poche cose bene e molte male, io la riprendo, e tengo che ella sia da manco che non si conviene: e piú, se questo tale è disceso di assai valent’uomini, e che egli sia pure un poco migliore che la schiuma degli scellerati, ma peggiore assai che gli antichi di sua famiglia, in caso tale io lo biasimo, e dandosi l’occasione, io lo consiglierei di lasciare cosi fatto essere. Con ciò sia dunque che anco delle comunitá io giudichi per gli stessi termini, stimo che a noi non si convenga troppo pregiarci né tener paghi se noi siamo stati migliori e piú leali che alcuni sciagurati e matti, ma piú presto sdegnare e avere per male se noi ci troviamo essere peggiori che i nostri passati; colla virtú dei quali e non colla malvagitá dei Trenta ci abbiamo a paragonare: massime che a noi si conviene essere primi in eccellenza fra tutti gli uomini. Io non dico ora questa cosa per la prima volta, ma io l’ho detta giá in molte occasioni e a molti, che al modo che noi veggiamo negli altri luoghi generarsi dove una dove altra qualitá di frutti, di arbori e di animali, propria di quella cotal terra e molto eccellente fra quelle che nascono nelle altre parti, cosi medesimamente il nostro terreno ha virtú di produrre e nutrire uomini, non solo di natura attissimi alle arti e opere della vita, ma di singolare disposizione eziandio per rispetto alla virilitá dell’animo e alla virtú. Si conosce questa cosa manifestamente si per le antiche battaglie fatte dai nostri colle Amazzoni, coi Traci e con tutte le genti del Peloponneso, e si per le guerre avute coi re di Persia, dove i nostri, ora soli e ora con quelli del Peloponneso, per terra e per mare, combattendo e vincendo,