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186 | moralisti greci |
procedano le cose per opportuno modo tra loro e noi. I greci dunque avevano tanta fede al reggimento di quei tempi, che la piú parte di loro volontariamente si diedero nelle mani della cittá; e i barbari, non che s’impacciassero dei fatti della Grecia, ma essi non si ardivano di scorrere colle galee fin presso a Faselide, e colle genti di terra non passavano di qua dal fiume dell’Ali, e in fine attendevano a star quieti. Oggi sono ridotte le cose in sí fatti termini che quelli ci portano odio e questi dispregio. Dell’odio dei greci avete udito dalla bocca dei capitani; e il re di Persia che disposizione abbia verso di noi, bene esso lo ha dato ad intendere per le lettere che ha mandate. Oltre di ciò da quei buoni ordini erano i cittadini per cotal guisa informati a procedere virtuosamente, che essi tra loro da un lato nessuna offesa e nessuna molestia facevano gli uni agli altri, e all’incontro, se alcuno di fuori veniva con armata mano sopra il contado, essi valorosamente combattendo, sempre riuscivano vittoriosi. Noi per contrario non lasciamo passare un dí che l’un cittadino all’altro non faccia male, e da altra parte nelle cose di guerra usiamo una tanto strabocchevole negligenza, che infino alle rassegne non vogliamo andare se non pagati. Per ultimo, e questa è cosa sopra tutte di gran momento, non era a quei tempi un cittadino che avesse disagio del necessario, e che si vedesse, limosinando per le vie, fare onta e vituperio alla cittá; laddove ora sono piú i poveri che gli agiati: e bene è da perdonare a questi cotali bisognosi se eglino niuna cura hanno delle cose pubbliche, ma si vanno pure ogni dí argomentando del come trovar modo a durare insino a domani.
Tenendo io dunque che, se noi vorremo imitare gli antichi, saremo liberi da questi presenti mali, e cagione anco di salute non alla cittá solamente, anzi a tutta la Grecia, ho messa innanzi questa deliberazione e detto questo ragionamento. Voi, considerata bene ogni cosa che avete udita, fate quella risoluzione che crederete essere in maggior beneficio della cittá.