Pagina:Leopardi, Giacomo – Pensieri, Moralisti greci, 1932 – BEIC 1858513.djvu/279

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dei costumi degl'italiani 273

nare e perfezionare il nostro risorgimento dagli abusi, pregiudizi (peggiori assai che l’ignoranza), depravazione e barbarie de’ tempi bassi; degna perciò solo di lode e gratitudine e gloria e favore e coltura, e perciò solo utile, o almeno perciò principalmente. Questo stato e natura di cose, propriamente parlando, o gli effetti ed avanzi suoi, o gli usi, le opinioni e le forme ad essa appartenenti o corrispondenti, amano, difendono, lodano, cercano di ritenere e salvare dalla distruzione a cui sono incamminate i nemici della moderna filosofia, quelli che piangono, condannano, biasimano, oppugnano, combattono la civiltá moderna e i lumi del secolo e i suoi progressi, e quelli che fecero il simile ne’ passati secoli, quelli che richiamano o richiamarono l’antico, e se ne chiamano difensori e conservatori e lo prendono per loro divisa, e gridano e s’indegnano contro la novitá; laddove il vero antico è in gran parte quello appunto che essi combattono; e non v’è cosa piú propriamente antica di moltissime di quelle che essi chiamano novitá e che impugnano come tali, e se ne maravigliano gravemente, come cose finora ignote al genere umano, e contrarie all’esperienza, e perciò perniciosissime. (Vedi i miei Pensieri, pp. 162-163)1.

Da questa disgressione tornando al proposito, dico che la Spagna in particolare, e seco le nazioni d’Europa o d’altrove che le somigliano piú o manco, benché sottoposte a infiniti inconvenienti ed a uno stato in veritá non invidiabile, hanno pur qualche residuo di fondamento alla morale pubblica e

  1. Come nelle arti e nella letteratura lo spirito del risorgimento non è stato di allontanarci dall’antico, né anche di portarci piú oltre che non giunsero gli antichi (il che forse è impossibile e forse assolutamente male e dannoso, e corruzione per sé medesimo), ma di liberarci dal gotico, come egli ha fatto, e nondimeno né le arti né la letteratura moderna malgrado ancora ii grandissimo studio che i cultori dell’uno e dell’altre han fatto e fanno continuamente degli antichi esempi, sono però né mai sono state, conformi alle antiche, ma piú e men diverse secondo l’epoche e i generi e gli scrittori e gli artefici, benché l’antico sia riconosciuto per maestro sommo e specialissimo in tali faccende; cosí dèe discorrersi quanto ai costumi e allo stato moderno delle nazioni, benché questi e la moderna civiltá non sia né mai sia stata conforme all’antico.