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276 sopra lo stato presente

E forse in alcuni luoghi le classi civili si troveranno piú morali, per esempio di piú buona fede, anche paragonandole alle classi laboriose; tanta è la diffusione de’ principi distruttivi della morale in Italia come altrove. I quali principi non hanno nelle condizioni basse altra cosa che li compensi, oltre che in esse non sono accompagnati da quegli altri principi che raffreddano le passioni e i desideri degli uomini illuminati e sperimentati sulla natura e il valore de’ beni umani. Onde la distruzione o indebolimento de’ principi (ch’è il piú pronto e il piú facile effetto della diffusione dei lumi, perché favorito sommamente dalle inclinazioni naturali, e il lume che piú agevolmente penetra e si abbraccia) è accompagnato in queste tali condizioni collo stesso ardore di cupiditá e di passioni che prima avevano, il quale stato è il piú pernicioso, e il favorevole, anzi necessario compagno, alla scostumatezza, che mai possa darsi; oltre alla viltá de’ pensieri, alla bassezza d’animo, alla poca stima di sé stessi, propria di tali condizioni. Cosí discorrasi proporzionatamente dell’altre classi, e delle province e popolazioni e nazioni comparativamente l’une all’altre. La civiltá che sotto molti aspetti è chiamata e veramente è corruzione, pure infondendo lo spirito di onore mediante l’uso della societá, e la stima dell’opinion pubblica che di lá nasce, e la gelosia e cura di quel che gli altri pensino e dicano di te, o sieno per pensare e per dire, opera oggidí in modo, che mancando generalmente, piú o meno, gli altri principi morali, e gli altri aiuti e garanti della morale, i costumi dove è minor civiltá, cioè corruzione, quivi son piú corrotti, o vogliamo in somma dir piú cattivi. Il che negli altri tempi non poteva aver luogo, perché gli altri fondamenti della morale pubblica e privata non erano distrutti, né mai forse furono cosí indeboliti; e qualunque altro di tali fondamenti è molto maggiore e piú considerabile e saldo di quel che offre la civiltá (fondamento ben superficiale, nondimeno da tener carissimo perché oramai unico possibile); onde dov’era minor civiltá quivi essendo piú di quegli altri fondamenti (che la civiltá ha sempre «sapés»), la morale doveva