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e non si governa a un dipresso con altre leggi che di retribuzione. Ti farai scrivere a quante accademie potrai, e da principio farai mostra de’ titoli onorifici, nel frontespizio de’ tuoi libri, e comunque ti si dará la congiuntura: poi, quando tutti gli avranno imparati a memoria, gli tralascerai facendo vista di non curargli e nascondergli, acciò che gli altri t’abbiano per magnanimo. Scrivendo e stampando, scriverai cose che piacciano alle donne, ai cavalieri, in somma a quelli che stanno al mio servizio, e le stamperai splendidamente in bella carta e caratteri, con figurine incise, legature galanti, e cose tali. Quando la prima edizione non avesse spaccio, ne farai fare un’altra dicendo che la prima è divenuta rara; e non mentirai, perché infatti non si troverá, se non presso pochissimi, vale a dire i librai. E assicurati che la seconda edizione fará piú fortuna della prima. Lo stile di voi altri italiani giá si sa che dev’essere francese; e per buona ventura non sapete scrivere altrimenti, quando anche la lingua che adoperate fosse mera italiana, o piuttosto vi paresse. Te la intenderai per lo meno con tutti quanti i giornalisti della tua nazione, e li pagherai secondo che ti loderanno. Poniamo caso che tu abbia pubblicato un poema che vaglia all’incirca quanto il libro di Bertoldo, o quanto una canzone arcadica o frugoniana, o quanto i versi dell’Algarotti, del Bettinelli, del Bondi, o simili. Se diranno che non cede alla Gerusalemme, pagherai un tanto. Se lo metteranno coll’Eneide, tanto di piú; se l’anteporrano all’Iliade, tanto di piú, e cosí discorrendo.
Galantuomo. Ma, Eccellenza, tutti dicono che questi artifizi e queste frodi, sono rifugi dell’ignoranza, e del poco merito ecc. e che questo non è il modo di arrivare alla fama ecc.
Mondo. Gaglioffo, non sai che altro è quello che si dice, altro quello che si fa? E da lunghissimo tempo non c’è memoria di1 persona che abbia conformato i fatti alle parole? Govèrnati com’io ti dico, e non cercar altro. Quanto ai premi che propongono le accademie, ti racconterò una storiella antica. Quando Alessandro macedone stava in punto di morte, vennero i suoi generali e gli domandarono a chi lasciasse il regno. Rispose Alessandro: ‘ Al piú forte ’. La stessa cosa fanno tutte le accademie, e tutti coloro che propongono premi letterari. Sicché volendo concorrere a qualche premio, non guardare su tu sei piú degno degli altri, ma piú forte. Se non sei piú forte, quando anche fossi una musa, non venire
- ↑ E da tempo immemorabile non s’è trovata.