65O tessaliche strette,
Dove la Persia e ’l fato assai men forte
Fu di poch’alme franche e generose.
Io credo che le piante e i sassi e l’onda
E le montagne vostre al passeggere 70Con indistinta voce
Narrin siccome tutta quella sponda
Coprìr le invitte schiere
De’ corpi ch’a la Grecia eran devoti.
Allor, vile e feroce, 75Serse per l’Ellesponto si fuggia,
Fatto ludibrio a gli ultimi nepoti;
E sul colle d’Antela, ove morendo
Si sottrasse da morte il santo stuolo,
Simonide1 salia, 80Guardando l’etra e la marina e ’l suolo.
E di lagrime sparso ambe le guance,
E ’l petto ansante, e vacillante il piede,
Toglieasi in man la lira:
Beatissimi voi, 85Ch’offriste il petto a le nemiche lance
Per amor di costei ch’al Sol vi diede;
Voi che la Grecia cole, e ’l mondo ammira.
Ne l’armi e ne’ perigli