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Pagina:Leopardi - Canti, Starita, Napoli 1835.djvu/30

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24 ad angelo mai

Ai tetti vostri inonorata, immonda
40Plebe successe; al vostro sangue è scherno
E d’opra e di parola
Ogni valor; di vostre eterne lodi
Nè rossor più nè invidia; ozio circonda
I monumenti vostri; e di viltade
45Siam fatti esempio alla futura etade.

     Bennato ingegno, or quando altrui non cale
De’ nostri alti parenti,
A te ne caglia, a te cui fato aspira
Benigno sì che per tua man presenti
50Paion que’ giorni allor che dalla dira
Obblivione antica ergean la chioma,
Con gli studi sepolti,
I vetusti divini, a cui natura
Parlò senza svelarsi, onde i riposi
55Magnanimi allegràr d’Atene e Roma.
Oh tempi, oh tempi avvolti
In sonno eterno! Allora anco immatura
La ruina d’Italia, anco sdegnosi
Eravam d’ozio turpe, e l’aura a volo
60Più faville rapia da questo suolo.

     Eran calde le tue ceneri sante,
Non domito nemico
Della fortuna, al cui sdegno e dolore