Pagina:Leopardi - Canti, Starita (corretta), Napoli 1835.djvu/134

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128 il pensiero dominante

Primi conforti d’ogni saggio core.
Nè cor fu mai più saggio
Che percosso d’amor, nè mai più forte
Sprezzò l’infausta vita,
20Nè per altro signore
Come per questo a perigliar fu pronto:
Ch’ove tu porgi aita,
Amor, nasce il coraggio,
O si ridesta; e sapiente in opre,
25Non in pensiero invan, siccome suole,
Divien l’umana prole.

     Quando novellamente
Nasce nel cor profondo
Un amoroso affetto,
30Languido e stanco insiem con esso in petto
Un desiderio di morir si sente:
Come, non so: ma tale
D’amor vero e possente è il primo effetto.
Forse gli occhi spaura
35Allor questo deserto: a se la terra
Forse il mortale inabitabil fatta
Vede ornai senza quella
Nova, sola, infinita
Felicità che il suo pensier figura:
40Ma per cagion di lei grave procella
Presentendo in suo cor, brama quiete,