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Pagina:Leopardi - Canzone, Bologna, 1820.djvu/3

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GIACOMO LEOPARDI

AL CONTE

LEONARDO TRISSINO



Voi per animarmi a scrivere mi solete ricordare che la storia de’ nostri tempi non darà lode agl’italiani altro che nelle lettere e nelle scolture. Ma eziandio nelle lettere siamo fatti servi e tributari; e io non vedo in che pregio ne dovremo esser tenuti dai posteri, considerando che la facoltà dell’immaginare e del ritrovare è spenta in Italia, ancorché gli stranieri ce l’attribuiscano tuttavia come nostra speciale e primaria qualità, ed è secca ogni vena di affetto e di vera eloquenza. E contuttociò quello che gli