Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/200

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DISSERTAZIONI FISICHE combinato con il calorico, e con la luce, e resta come imprigio¬ nato da queste sostanze, ma allorquando egli è costretto a pas¬ sare attraverso di corpi, a lui non affini chiamati non condutto¬ ri egli se ne sprigiona per potere più liberamente aprirsi il pas¬ saggio, ed in tal modo dà luogo a quei fenomeni, che frequen¬ temente si osservano specialmente nella macchina elettrica. Quivi il fluido elettrico sprigionato per il fregamento del disco dai corpi circostanti, e costretto a passare attraverso di un corpo non conduttore quale è il cristallo si libera eziandìo dal calori¬ co, e dalla luce, che seco lo tenean combinato, e produce quei fenomeni, che costantemente in questa macchina appalesansi. Per costringere il fluido elettrico a sprigionarsi, e produrre gli accennati fenomeni conviene isolare un corpo al medesimo af¬ fine, il quale vien chiamato conduttore, vale a dire porlo per ogni parte a contatto di corpi non conduttori come appunto avviene nelle nubi, le quali essendo corpi conduttori, e ritro¬ vandosi isolate nel mezzo dell’atmosfera, la quale |651 è d’ordi¬ nario corpo non conduttore dan luogo a tutte le spaventose meteore elettriche. Il fluido elettrico ha una grandissima affi¬ nità con i metalli e comunica loro benespesso una singolare forza attrattiva, colla quale traggono a se quasi violentemente in ispezialità gli altri metalli. Questa stessa forza egli comunica alla cera lacca allo zolfo alle resine alle gomme etcetera i quali corpi fregati con cottone lana, o altre simili cose concepiscono una forza elettrica capace di attrarre qualsivoglia corpo di sufficien¬ te leggerezza, ma questa forza non è che di breve durata. Le proprietà principali del fluido elettrico possono adunque ri¬ dursi a tre vale a dire alla sua meravigliosa tendenza all’equili¬ brio alla sua particolare affinità con i corpi conduttori ed in ispecie con il calorico, e alla sua quasi dissi avversione con i 226