Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/298

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DISSERTAZIONI METAFISICHE «Così qualunque valoroso in battere Per musica arte la sonora cetra Colle alternanti dita, e in animare Le loquaci minuge, onde addolcirti Col diletico di grata armonìa Gli orecchi, pende dalla stessa cetra, A tal che senza l’accompagnamento D’essa non può sciorre la voce al canto. I34I Poiché se tace infranta, e se disgrazia La scassinò, se in su i bischeri troppo Tese le corde sono, 0 se languiscono Floscie sulla tastiera, e suon non rendesi; O se manchi di quelle una, ovver altra, E se ’l concavo guscio han ragnatele Entro ingombrato sì che resti ottuso Ecco, che affatto professore invano Rimane il Citaredo, e sua perizia A lui nulla giovando, 0 niente, 0 male Citareggia a tal che par l’arte ignori. Porrai la musica arte tu dunque Nella cetra medesma; e l’organista, E l’organo per te saran tutt’uno?» Tali sono le parole del sopralodato Cardinale di Polignac, nelle quali egli giustamente di provare argomentasi non essere la corrispondenza, che passa tra l’anima, ed il corpo dell’uomo capace per niun modo di dimostrare la materialità dell’umana mente. |351 Concessa adunque la spiritualità dell’anima dell’uomo non sarà certo difficile il persuadersi della sua immortalità, 322