Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/309

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DISSERTAZIONE SOPRA LE DOTI DELLANIMA UMANA mente di un sensato filosofo la idea della propria libertà? Per dubitare della verità della nostra proposizione «ci converrebbe, come esprimesi il sopra citato illustre scrittore, cadere in un Pir¬ ronismo universale, e darci a credere, che il nostro Autore ci abbia forma¬ ti in guisa, che sempre erriamo anche in ciò, che sperimentiamo più viva¬ mente, e di cui per qualunque sforzo si adoperi ottener non possiam da noi stessi di vacillare in buonafede. Ma contro un tal timore la sapienza, e bontà infinita del nostro Autore medesimo ci assicura ripugnando al¬ l’idea di questi, e d’altri attributi dell’Essere perfettissimo aver soggettate creature ragionevoli ad un costante sistema, in cui non potessero far uso di lor ragione». Ma questo luminoso argomento tratto dalla intima naturale esperienza tenta il Collins di render vano. Osserva egli la diffe¬ renza, che passa tra le diverse teorìe proposte da’ Filosofi a spiegar la natura della libertà, le questioni I53I insorte sopra un tal punto, le incertezze de’ sapienti circa la vera nozione del li¬ bero arbitrio, e quindi «comment, esclama, tout cela peut-il arrìver dans unfaitsi clair, et qu’ on suppose, que chacun eprouve en lui-meme? quelle difficultè peut-il avoir à ètablir unjait clair, et simple, et à mar- quer ce que chacun sent? Quel besoin y a-t-il de tant philosopher?» Così il Collins nelle sue ricerche sopra la libertà. Ma noi pre- ghiam qui il nostro avversario a riflettere, che le dissensioni, e le dispute in materie di tal fatta non furon giammai capaci di dimostrare la falsità de’ dogmi filosofici. Chi infatti può dubi¬ tar del suo pensare? eppure chi può conoscere in che propria¬ mente consista il pensiere, e qual sia la intima natura di esso? Ma qui i nostri awersaij usurpando per fondamento della 333