Pagina:Leopardi - Dissertazioni filosofiche, Antenore.djvu/318

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DISSERTAZIONI METAFISICHE che confusione: tanto più, che da quelle ingiurie, che Dio riporta ogni giorno da’ peccatori, può cavar qualche gloria, che le compensi. Ma quale gloria potrebbe un Dio ricavare da quei discapiti, che riportasse dall’al¬ tro di Monarchia? Sarebbono di lor genere incompensabili. Adunque tanto è volere multiplicar la Divinità quanto è volere annullarla». «Multitudo Numinum, nullitas Numinum » lo disse già Atanasio, e Tertulliano ci fe’ avvisati di cercar la prova della unità di Dio\67\ nella sua essenza. «Deum ut scias unum esse debere, quare quid sit Deus». Par che, lo stesso Sofocle, conoscesse Iddio uno, e tale lo confessasse in que’ suoi versi: «Un solo invero è Dio, lui, che la terra, E il ciel creò, lui, che del mare ai flutti, E de’ venti diè legge al soffio, all’ira. Ma noi ciechi mortali altari ergemmo A fìnti Numi, e simolacri ergemmo, O d’avorio formati, o bronzo, o marmo: Stolti pietà crediamo in pazze feste Invano ad essi offrir vittime, e sangue ». 342